La costa sud dell'isola, quella che si affacciava sull'Irlanda verdeggiante, era ricoperta da uno strato di foglie colorate dagli splendidi e caldi colori dell'autunno, l'oro, l'arancione e il giallo scuro dando all'isola un aspetto diverso.
Artorius osservò Ginevra acconciarsi i capelli dentro un cappellino con la veletta nera, inclinarlo di lato e spruzzarci l'ultimo soffio di lacca per tenere immobile la complicata acconciatura che si era fatta per quella sera.
Non era una serata autunnale qualsiasi, la sua sposa infatti, aveva ricevuto una telefonata dal continente che le annunciava l'arrivo della loro vecchia amica Charlotte.
La bionda era entusiasta di quella sorpresa, lui dal canto suo ne era totalmente indifferente.
Mentre lei si infilava la spess amantella senza maniche abbinata al abito di seta, lui le aprì la porta e poi le porseil braccio per accompagnarla fino al porto.
Skye era famosa in tutto il mondo per la sua natura incontaminata, per i suoi paesaggi variegati e per il piccolo centro con il porto.
Per gli umani, poi però entrava in gioco la potente magia del loro Sindaco e le cose si facevano molto diverse.
Skye era incontaminata e selvaggia perchè interdetta a qualsiasi umano, nemmeno i marinai che giungevano lì per attraccare al porto erano mai del tutto mortali.
Artorius e Ginevra l'avevano scelta come loro casa per quello e quella notte, l'avrebbero resa attraente anche per la loro giovane amica francese e il suo accompagnatore misterioso.
I tacchi vertiginosi della scarpe della vampira risuonavano quasi come tamburi nella vie silenziose e deserte, la coppia camminava tranquilla a passo lento per godersi la frescura della sera, attraversarono la piccola piazza del municipio, camminarono in torno alla fontana e al gazebo per le feste, passarono davanti al vecchio negozio di suppellettili e scesero la discesa che portava al porto.
Il bar era aperto e dal vociare che ne proveniva, il vampiro comvenne che i lupi erano radunati ancora tutti lì a festeggiare l'arrivo del nuovo carico di birra.
Artorius sfoderò i canini schifato da tale comportamento e dal puzzo di lupo e ricevette una gomitata dalla compagna che lo guardò di traverso.
- Non è la sera giusta per are a botte.- Lo ammonì.
-Non lo è mai, se ascoltassi te, ma Cheriè.- Sbottò lui e continuò a camminare verso le banchine cigolanti che davano sul mare.